Posts Tagged ‘tecnologia’

Belle queste perle…

ottobre 15, 2009

Farfinta (via kottke.org, a sua volta via Keplero) ci propone un test interessante.

Cosa c’entrano le perle?

Be’, guarda caso da tempo ho quasi pronto un post sull’argomento; tratta di indios, perle e missionari…

PS: il test sembrerebbe fatto da uno che sta dando l’esame di chimica applicata. Btw, ecco cosa ho fatto io

Negazione della dipendenza – 3 (Lavoisier reguillotiné)

aprile 15, 2009

Continua da qui

La faccio corta, stavolta.

Ho rivisto Wall-E: bello, sia chiaro.

Ma una cosa mi turba
(mi dispiace, è più forte di me;
quando il cattivo lascia spalancato il frigo
per scovare la Hepburn, io sto male per il frigo).

Tutti quei rifiuti ammassati sulla terra.

E ancora di più,
tutti quelli che periodicamente sono espulsi,
per 700 (settecento) anni, dall’astronave.

Da dove vengono? Con cosa li fanno?!?

Negazione della dipendenza – 2

aprile 14, 2009

Continua da qui.
Avevo pronto il post quando è uscito questo di Crisis.

Sabato sera, notevole puntata di Ulisse (uno dei pochi motivi per i quali pago ancora il canone, anche se il monopolio angeliano mi infastidisce).

Servizio sulle cattedrali gotiche.

Alberto Angela si chiede come siano riusciti nel medioevo a erigere tali capolavori, assemblando tanti blocchi di pietra così pesanti, senza disporre, al contrario di noi, della nostra tecnologia.

Non è per fare il pedante, ma la frase rivela una rimozione.

No, davvero, non è per pedanteria: in sé l’espressione è corretta. La tecnologia consente la precisione e anche la potenza necessarie. Ma la potenza non è data primariamente dalla tecnica: la tecnica è un mezzo per sfruttare l’energia.

Senza petrolio le gru e i bulldozer non vanno.
Anzi, senza energia le gru e i bulldozer non possono essere costruiti.
Pure, i materiali con cui sono fatti i loro pezzi non possono essere prodotti.
E prima ancora, i minerali per produrre quei materiali non possono essere estratti.

Concludendo, l’espressione usata permette una buona sintesi, ma va presa assieme alle migliaia di segnali simili che stanno comunicando coerentemente il solito messaggio:

Avremo tanti problemi “ambientali”,
ammettiamo pure per colpa nostra;
ma non parliamo della nostra vulnerabilità
e dell’esaurimento delle risorse primarie.

Capisci che la crisi sta per colpire anche te quando…

marzo 13, 2009

…sei invitato a una conferenza web intitolata

How to Use the “Hole Wizard” Effectively

Integrato, non apocalittico

febbraio 20, 2009

Con Luca Lombroso una volta si accennava a una hybris che riemerge spesso; una tendenza ad affidarsi messianicamente alla tecnologia per superare i problemi che ci affliggono e quelli che ci tormenteranno in futuro.

Troppo spesso capita di illudersi (lo fanno gli sviluppisti, ma anche gli alternativi) che la nostra tecnica si incarichi (ex machina, è proprio il caso di dirlo) di salvare la nostra civiltà e la nostra cultura.

Il discorso è complesso, perché la gestione e lo sviluppo delle tecnologie avranno davvero un ruolo importante nel cammino che ci attende.

Io però devo confessare di averla sempre vista secondo una prospettiva diversa.

Io sento il patrimonio tecnologico come parte costitutiva della cultura, di ciò che deve essere salvato, più che uno strumento per salvare.

E a bella posta non arrivo a parlare di conoscenza scientifica: già quella è spesso svilita rispetto alla “cultura vera”; ma qualcuno che si incarica di far dialogare le due culture ogni tanto si trova. No, vorrei proprio sottolineare la dignità e il significato umano “alto” di ciò che riempie la vita di progettisti, ingegneri, operai, artigiani, riparatori… che stiano nella grande multinazionale o in un garage (e che siano donne o uomini).

Nel paventare la decadenza in cui ci stiamo cacciando
per la cattiva gestione delle risorse,
non vagheggio un mondo bucolico e primitivo:
voglio salvare il mio!

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Un piccolo feticista assaggio nerd.
Istante 33’50” della  General Session
con Jon Hirschtick al SolidWorks World 2009:

http://dailymotion.virgilio.it/swf/x8csp9

Jon parla della prototipazione rapida, anzi, usa il più agevole termine 3d printing:

I know, you’re all gonna say “What’s new ‘bout 3D printing? It’s been around a long time”.
My view is “If you haven’t seen 3D printing lately, you haven’t seen it”.
It’s all changed completely.
Here is what 3D printing used to look like (mostra immagini old fashioned, anche se nel video si vede poco); you’re familiar with these, these are kinda what you could think it’s 3D printing today.
Today you can get so much better 3D prints: it’s amazing how quickly we’ve seen improvements in color, material selection and quality, speed, cost of models going down…
So, we used to show images in the CAD business, years ago when I would say to people:
“Look at the screen, these are not photographs, these are computer generated images
Today I’m gonna show you these models and say exactly the opposite:
“These aren’t computer generated renderings, these are actual photographs of 3D prints, this has come out of a 3D printer”

Be’, prototipazione rapida, reverse engineering, simulazione strutturale e multifisica non sono cose di interesse massivo, o che tutti usano ad ogni piè sospinto (soprattutto qui in Italia, sigh), ma nel mio lavoro sono strumenti quotidiani.

E devo ammettere che in questa roba ci sguazzo!

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